domenica 18 marzo 2012

Scelta della Macro Area e degli Urban Voids, con analisi sugli aspetti storico e climatici delle aree individuate.






giovedì 15 marzo 2012

Forse la cosa migliore per iniziare è parlare di una parola chiave che forse ai più è ignota ma che permette di descrivere i primi giorni del corso:   La RABDOMANZIA  !!!
Segnali che mi avvisavano che questo corso non sarebbe stato come gli altri, seppur con le difficoltà di un Lab IV, si erano avvertiti già nella prima lezione ed in quella successiva con l'introduzione al corso di un bagaglio di materiali / spunti tecnologici ed informatici a cui proprio non pensavo di dover fare caso. Ad infoltire di novità tale corso ci si è messa la scelta autonoma e ponderata di un UrbanVoid da parte di noi studenti, su una gamma di circa 60 di questi Vuoti Urbani che infestano e deperiscono l'area, almeno quella prescelta dal Docente, che corre tra il parco dell'Appia Antica e la SP Casilina.
Ma allora ci si chiederà :” perchè "rabdomanzia" ???
Molto semplice perché, proprio come il rabdomante cerca l'acqua con l'utilizzo di due bastoncini e di una capacità sensoriale, noi siamo chiamati a scegliere - trovare una delle macro aree che compongono l'area prescelta dal Docente ed al suo interno scegliere l'UrbanVoid che ci sembri più consono ad una riprogettazione o riqualificazione architettonica.
Puo' sembrare un processo iniziale facile, senza grandi complicazioni ,ma  niente affatto , perché la motivata scelta della macro area e del conseguente UrbanVoid è il frutto di un’ analisi che deve necessariamente   sfruttare molto anche le proprie conoscenze e le personali sensazioni e che, per  chiarire al meglio     tale contesto,  denotando differenze e somiglianze tra le  macro aree in esame, rende possibile infine determinare l'area più idonea ad un intervento architettonico.